“Molte più persone di me sono state a Roma“
Questa frase sembra avere un senso, in realtà non ce l’ha.
Si tratta di un’illusione comparativa, in linguistica “frase Escher”.
Il termine s’ispira a Maurits Cornelis Escher, l’artista olandese celebre per le sue illusioni geometriche, come le famose scale che salgono e scendono all’infinito.
Queste frasi ingannano il cervello perché hanno una struttura verbale corretta, anche se sono prive di senso logico.
Le frasi Escher non vivono solo nei libri o nei discorsi filosofici.
Quante volte hai detto o hai sentito dire: “Sto lavorando su me stesso, appena sarò davvero pronto cambierò vita“.
In apparenza sembra una frase di crescita, di consapevolezza.
Ma se la osservi bene, è una frase Escher.
Confonde il pensiero con l’azione e ti riporta sempre al punto di partenza, come in un labirinto.
Perché? “lavorare su se stessi” diventa una scusa per non fare nulla ora.
In generale lo sono tutte le frasi che ritardano un’azione per un motivo interiore o per un’ipotetico scenario di perfezione ancora non raggiunto.
Insomma, troviamo queste frasi quotidianamente:
“Quando smetterò di preoccuparmi, sarò felice“
“Appena avrò tempo inizierò a vivere davvero”
ecc…
Sei vittima di frasi Escher quando ti ritrovi dentro una spirale mentale di scuse che ti illudono ti starti muovendo, mentre in realtà resti nello stesso punto.
Non ingannare il tuo cervello con frasi Escher.
Basta scuse.
Scendi dalle scale ed esci dal labirinto.
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